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COPPA, URBINO, BOTTEGA DI ORAZIO FONTANA, 1560 CIRCA
COPPA, URBINO, BOTTEGA DI ORAZIO FONTANA, 1560 CIRCA
in maiolica dipinta a policromia con colori arancio, giallo, verde, blu, bruno di manganese nella tonalità nera, bistro e bianco di stagno. Sul retro iscrizione Abram; alt. cm 6, diam. cm 27,4, diam. piede cm 14
A SHALLOW BOWL, WORKSHOP OF ORAZIO FONTANA, CIRCA 1560
La coppa presenta cavetto concavo con tesa alta terminante in orlo arrotondato e larga tesa appena inclinata. Poggia su alto piede rifinito a stecca.
La scena figurata occupa tutto il cavetto e raffigura la vicenda biblica di Abramo e il sacrificio di Isacco. La scena, che si svolge su più piani prospettici, mostra due momenti dell’episodio: al centro Abramo che si volta verso i servitori, mentre il giovinetto Isacco si accinge alla scalata del monte reggendo sulle spalle le fascine di legna per il sacrificio; sullo sfondo a destra il momento in cui l’angelo, scendendo da una nuvola in cielo, ferma la mano del vecchio mentre sul monte sta per sacrificare il figlio. Sullo sfondo un paesaggio lacustre con piccoli villaggi dai tetti rossi e montagne dalla punta squadrata. Tale raffigurazione sembra trarre spunto direttamente dall’incisione di Ugo da Carpi realizzata intorno al 1515 e raffigurante appunto Il sacrificio del Patriarca Abraham.
I confronti ci portano a collocare l’opera nell’ambito della bottega Fontana, come ad esempio il piatto con la Morte di Orfeo (C. Ravanelli Guidotti, Maioliche italiane. Collezione Chigi Saracini del Monte dei Paschi di Siena, catalogo della mostra, Faenza 1992, p. 135 n. 18) con la quale condivide alcuni tratti del paesaggio e alcuni elementi delle figure, in particolare nella raffigurazione del movimento. Tuttavia lo stile pittorico è alto, attento ai dettagli e con pieno dominio del tratto pittorico, confermato ad esempio dalle velature di colore e dai tratteggi nel definire le ombre e i tratti fisiognomici nel volto di Abramo, oppure dai tocchi di bianco di stagno nei volti dei giovani, come dal modo di definire le pieghe degli abiti e la muscolatura delle gambe. Ma l’opera che ci pare più prossima alla nostra è un piatto del Metropolitan Museum of Art di New York raffigurante Il sogno di Giacobbe (inv. n. 32.100.382), con il quale condivide lo stile pittorico, certe rigidità nel delineare le rocce e il paesaggio, la stessa disposizione dei villaggi che si specchiano nel lago e alcune caratteristiche stilistiche e tecniche nel sapiente uso del colore, come ad esempio sottili pennellate di arancio ocra nelle rocce o nella nuvola: tale piatto è attribuito alla Bottega Fontana attorno alla metà del secolo XVI.