★ GIULIO TURCATO
(Mantova 1912 - Roma 1995)
Composizione con ingranaggi
olio su tela e collage, cm 150x120
firmato in basso a destra
eseguito nel 1962
Composition with gears
oil on canvas and collage, cm 150x120
signed lower right
executed in 1962
Opera a tecnica mista: inserti di giornale ritagliati a forma di generici ingranaggi a riempire
e ritmare una superficie a olio, di colore scuro.
L'artista mantovano, significativamente definito da De Micheli pittore di modi astratto-
figurati, con un ossimoro che ben rappresenta la difficoltà della critica ad incanalare
Turcato all'interno di uno specifico e coerente percorso artistico- sembra citare certi
esperimenti dadaisti dei primi decenni del secolo, con particolare riferimento ai collage di
Schwitters e di Ernst. Composizione con ingranaggi, non è altro che un campo
disseminato di ruote dentate colorate, di dimensioni diverse, tutto giocato sui contrasti
cromatici, una costante per l'autore , vicino alla tradizione veneziana.
Si può risalire alla fine degli anni cinquanta ( il Lenzuolo di San Rocco, 1959 ) e agli inizi
dei sessanta ( la serie delle Pelli e dei Tranquillanti 1961-1962), l'interesse di
Turcato per una tecnica che utilizzasse materiali non propriamente artistici, come la
carta o le pasticche o la sabbia, alla ricerca di una superficie pittorica più mobile, ruvida,
nuova.
Nessun intento programmatico è da ricercare tuttavia in questo cambiamento; Turcato è
probabilmente uno degli artisti meno vincolati alla tradizione, sia essa figurativa, astratta
o informale. Alle sue brusche mutazioni di linguaggio non corrispondono mai logiche
precise o giustificazioni esplicite: tutto quello che succede è il mio programma farà
notare lo stesso artista in un suo scritto del 1981.
Punti di riferimento imprescindibili dal suo percorso sono però quelle avanguardie storiche
che più avevano insistito sulla necessità di un'arte totalmente libera, anti-ideologica,
fantastica: dal futurismo di Balla alle opere dada e surrealiste di Picabia, Ernst, Prampolini,
Turcato ha dedotto un attaeggiamento ironico e dissacrante nei confronti del fare arte, del
mestiere. La carta degli ingranaggi come le banconote, il polistirolo e la gommapiuma,
sono i mezzi di volta in volta trovati dall'artista per dare sempre nuovo indirizzo al proprio
lavoro, fuori da ogni retorica: La forza di Turcato consiste spesso nella sua ricerca a
fare il quadro, pur di esprimere un movimento della sua visione fantastica.
(Venturi 1957)