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DIPINTI DEL SECOLO XIX. I MAESTRI TOSCANI DALLA COLLEZIONE OLSCHKI E DA ALTRE RACCOLTE ITALIANE

DE NITTIS GIUSEPPE : Giuseppe De Nittis  - Asta DIPINTI DEL SECOLO XIX. I MAESTRI TOSCANI DALLA COLLEZIONE OLSCHKI E DA ALTRE RACCOLTE ITALIANE - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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DE NITTIS GIUSEPPE

Giuseppe De Nittis

 Giuseppe De Nittis
(Barletta 1846 - Saint-Germain-en-Laye 1884)
VILLA AL BOIS DE BOULOGNE
olio su tela, cm 37,5x57,5
retro: cachet dell'Atelier De Nittis

VILLA AT THE BOIS DE BOULOGNE
oil on canvas, cm 37,5x57,5
on the reverse: cachet of the Atelier De Nittis

Provenienza
Collezione privata, Francia
Collezione privata

Bibliografia
Ottocento: catalogo dell'arte italiana Ottocento - primo Novecento, n. 44, Milano 2016, p. 313

L'opera è archiviata presso la Fondazione Giuseppe De Nittis di Barletta con il n. 131.

Il dipinto che abbiamo il piacere di presentare raffigura un'importante dimora, oggi non più esistente, un tempo situata nell'Avenue du Bois de Boulogne (oggi Avenue Foch), importante arteria parigina aperta nel 1854 con il titolo di Avenue de l'Impératrice e poi rinominata nel 1875 dal nome del grande parco che si trova a una delle sue estremità. Situato all'interno di un'elegante area di Parigi eletta nell'Ottocento come residenza da molte celebrità, il viale ospitava anche il villino De Nittis, acquistato nel 1870 dal pittore che vi abitò e lavorò fino al 1880 circa; la dimora fu raffigurata da Telemaco Signorini e da De Nittis stesso su un ventaglio (E. Piceni, M. Pittaluga, De Nittis. Catalogo generale dell'opera, vol. 2, Milano 1982, n. 415). L'artista amava dipingere la zona e le abitazioni che circondavano la sua residenza, con una speciale attenzione alla resa di una 'dimensione del silenzio', che accomuna opere quali Sulla panchina al Bois, Sulla neve, Passeggiata con cagnolino (E. Piceni, M. Pittaluga, De Nittis. Catalogo generale dell'opera, vol. 1, Milano 1963, nn. 271, 315, 415).
Acuto osservatore del mondo che lo circonda, nei suoi paesaggi e nelle vedute cittadine De Nittis riuscì ad adattare la 'bipolarità prospettica' di un paesaggista del calibro di Caillebotte - che col pittore aveva lavorato a Napoli, dimostrandosi fondamentale per la sua formazione artistica - alla sua personale visione pittorica. Le opere presentano una vera e propria impaginazione fotografica, mostrando la realtà come se osservata attraverso l'obiettivo di una macchina. E' una visione d'avanguardia, non distante da quella del francese James Tissot, un'interpretazione briosa e originale del mondo che lo distingue dai suoi contemporanei.



DIPINTI DEL SECOLO XIX. I MAESTRI TOSCANI DALLA COLLEZIONE OLSCHKI E DA ALTRE RACCOLTE ITALIANE
mar 13 NOVEMBRE 2018
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