Scultura in legno dipinto, cm. 47x40x12
Si riporta parte della perizia scritta di Giancarlo Gentilini e Alfredo Bellandi: Sul piano stilistico qualificano il corpo del Crocifisso una muscolatura resa in modo molto pronunciato, il ventre gonfio e una descrizione attenta del costato con l'incavo dell'addome fortemente pronunciato e contratto a sottolineare la sofferenza fisica del supplizio, avvertibile nella tensione delle fasce muscolari delle gambe e nella contrazione della mano. Proprio tale spiccato senso anatomico consente, nonostante le loro dimensioni differenti, un avvicinamento al Crocifisso (1470/80 ca.) del Pollaiolo in San Lorenzo a Firenze, caratterizzato da spiccate sperimentazioni anatomiche pure nella disposizione frontale. In quest'opera Pollaiolo sembra, infatti, portare la tipologia del crocifisso verso una nuova figurazione del corpo umano, nel quale l'ossatura e i muscoli sono ricoperti da un tenero e sottile strato di pelle - in virtù della tecnica mista, legno, gesso e sughero, adoperata dallo scultore -, aspetto già colto da Vasari quando sottolineava la capacità dello scultore il quale «s'intese de gli gnudi più modernamente che fatto non avevano gli altri maestri inanzi a lui, e scorticò molti uomini per vedere la notomia lor sotto».
Comunicazione scritta di Giancarlo Gentilini e Alfredo Bellandi, Firenze, 28 settembre 2007.
ARREDI E DIPINTI ANTICHI PROVENIENTI DAL PALAZZO BRESCIANO DELLA FAMIGLIA PEDERZANI BONICELLI, DA UNA RESIDENZA EMILIANA E DA COMMITTENZE PRIVATE
gio 25 OTTOBRE - ven 26 OTTOBRE 2018