Olio su tela, cm. 192x140
Pittore siciliano tra i maggiori della prima metà del Seicento, attivissimo con un corpus di opere notevole, nonostante la morte precoce a quarantaquattro anni, Pietro Novelli, dopo essersi formato presso il padre mosaicista e essere stato influenzato dal caravaggismo, da Filippo Paladini, che dopo un influsso del manierismo si era rivolto a Caravaggio verso il 1613-14, elaborò un suo stile personale sentendo in modo elevato l'influsso di Antoon Van Dyck (1599-1641), che resterà dominante in tutta la sua opera, nonostante i successivi aggiornamenti attraverso uno studio dei caravaggisti napoletani, in seguito a un probabile viaggio a Napoli intorno al 1630-32, manifestando nel suo stile, 1634-35, echi dello Stanzione e di Ribera.
La sintesi tra il carattere luministico caravaggesco e la finezza cromatica di Van Dyck conferisce al Novelli un carattere unico nella pittura di quegli anni. Molto attivo anche come frescante (Villa Valdina di Santa Flavia, Palazzo Sclafani, Badia Nuova, a Palermo e a Monreale), realizzò anche diverse tele di grande qualità.
Questo San Giuseppe col Bambino, un soggetto di cui realizzò altre versioni, deve essere considerato come un'opera tra le maggiori del pittore.
Per confronto si veda il San Cristoforo con Gesù Bambino, Museo Civico di Castello Ursino, in Pietro Novelli e il suo ambiente, Flaccario, Palermo, 1990, pp. 258, n. II.37.
Bibliografia di riferimento
Guido di Stefano, Pietro Novelli il Monrealese, Flaccario, Palermo, 1989.