Olio su tela, cm. 105x134
Il Sacrificio di Isacco, 1603 circa, considerato un capolavoro del Caravaggio nel secondo periodo romano, nella versione originale al Museo degli Uffizi, è uno dei suoi dipinti più conosciuti e nello stesso tempo quello che è stato meno copiato nei decenni successivi.
Forse commissionato da Monsignor Maffeo Barberini, futuro Papa Urbano VIII, promotore dello stile barocco e sostenitore di Gian Lorenzo Bernini, il dipinto raffigura uno degli episodi della Genesi (XXII, 10-13), e Caravaggio lo ha interpretato in un modo totalmente nuovo rispetto alle precedenti versioni dei pittori del Manierismo. Caravaggio ha colto il momento decisivo del racconto biblico: Abramo, per dimostrare la sua obbedienza a Dio, sta per sacrificare il giovane figlioletto Isacco che urla disperato quando il padre lo afferra per il collo, poggiandogli a forza la testa su un ceppo per sgozzarlo e l'Angelo interviene all'ultimo momento, fermandogli per il polso la mano destra che tiene il coltello e indicandogli il capro da sacrificare. L'azione drammatica si concentra nello spazio tra la mano dell'Angelo e la testa di Isacco, in quel concatenarsi di mani si consuma il racconto. L'interpretazione iconologica della scena indica che il racconto del sacrificio di Isacco sarebbe una letterale prefigurazione del sacrificio di Cristo (Maurizio Marini, 1973, p. 400).
La nostra tela è una delle rare copie dell'originale degli Uffizi (Federico Zeri ne aveva segnalate solo tre, in una comunicazione orale al precedente proprietario), ed è stata così segnalata da Maurizio Marini, 1973, p. 400: 1. Olio su tela, cm. 104x133, Firenze, coll. privata; di media qualità. Nello sfondo appare, al posto della chiesa, una villa (Villa Medici?).
Sempre secondo Marini, Caravaggio avrebbe assegnato l'esecuzione di una copia del Sacrificio di Isacco, commissionata dall'Ambasciatore di Francia, a Marco Minniti (Marini, 1973, p. 400; 1987, p. 466).
Bibliografia
Maurizio Marini, Michelangelo da Caravaggio, Roma, 1973 (edizione fuori commercio);
Maurizio Marini, Caravaggio. Michelangelo Merisi da Caravaggio «pictor praestantissimus», Newton-Compton, Roma, 1987.