Olio su carta applicata su tela, cm. 50x38,2 Influenzato ai suoi inizi dal Barocci, Giovan Francesco Guerrieri fu successivamente toccato dal caravaggismo toscano, in particolare dalle opere di Orazio Gentileschi, attivo anche nelle Marche. Guerrieri fu, di fatto, il maggior pittore marchigiano di questa tendenza neo-caravaggesca. Attivo anche a Roma in commissioni ecclesiastiche e patrizie, fu un insigne ritrattista e pittore di nature morte. Si ricorda il Ritratto di Livia Feltre della Rovere nella Pinacoteca di Urbino.