Giuseppe Maria Mitelli
(Bologna 1634-1718)
ALLEGORIA DEL TEMPO CHE CONDUCE AMORE
olio su rame, cm 41,3x32,3
Formatosi presso i più importanti maestri bolognesi del Seicento come Albani, Guercino e Cantarini e dopo aver collaborato con il padre Agostino, celebre quadraturista, Giuseppe Maria Mitelli indirizzò i propri interessi verso la pittura di genere, attingendo, con spirito arguto, dal repertorio popolare scene tratte da proverbi oppure da spaccati di vita quotidiana.
Conosciuto principalmente per le incisioni e per la grafica, i dipinti dell’artista sono invece piuttosto rari, per questo l’olio su rame qui presentato è sicuramente un’aggiunta significativa.
Fedele ai suoi interessi anche la nostra scena trae ispirazione probabilmente dalla vita popolare e sicuramente ha in questa radici di significato che oggi sfuggono; qui vediamo il Tempo, un vecchio alato dalle membra smagrite con una clessidra in mano, che conduce per mano Amore bendato. Il bambino stringe sotto braccio l’abbecedario come dovesse, dall’avanzare nel tempo, imparare qualcosa.
L’attribuzione a Mitelli trova conferma nel modo in cui sono condotte le figure con anatomie sentite e pronunciate e nel trattamento pittorico dei panneggi realizzati a falde piatte e sfibrate, peculiari all’artista; si può citare a confronto nel nostro rame il disegno per il frontespizio dei Proverbi figurati con le allegorie del Tempo e dell’Esperienza (New York, Metropolitan Museum), e la figura di un Mendicante, studio per un’incisione (Lione, Museo di Arti Decorative), prossima nello stile e come realizzazione al nostro Tempo.
Non è poi un caso che il dipinto sia stato realizzato su di una lastra per stampa già incisa e, come materiale di bottega, riusata dall’artista per l’occasione.