Sirio Tofanari
(Firenze 1886 - Firenze 1969)
MACACO
bronzo, alt. cm 31, su base in marmo, alt. cm 5
firmata e datata 1914, firma della Fonderia G. Vignali di Firenze
Provenienza
Collezione privata
Autodidatta, Sirio Tofanari si dedica specialmente alla scultura di animali. Attivo anche a Parigi e a Londra, dove studia nel giardino zoologico e nel Museo di Storia Naturale a South Kensington. Espone alla Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1908 e nello stesso anno a Faenza, dove riscuote un notevole consenso. Nel 1909, alla Mostra di Venezia, una sua opera viene acquistata per la Galleria d’Arte Moderna di Firenze. Nel 1911 espone a Barcellona, vincendo una medaglia d’oro e vendendo un’opera al museo della città, e nel 1915 a San Francisco. Alla Fiorentina Primaverile del 1922 presenta otto bronzi e una traduzione in argento di soggetto animale, mentre a Venezia nel 1934 propone Somarello e Gazzella. Alcune sue opere sono conservate nelle gallerie d’Arte Moderna di Firenze (Carezza, 1909, e Gufo), di Milano e in quella Nazionale di Roma (Antilope morente, 1935).
(A. Panzetta, Scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, vol. I, p. 266)
“Tofanari a deux qualités qui lui sont propres: l’observation du caractère, des formes, du plumage et du pelage des animaux et un travail délicat et patient, un vrai travail d’orfèvre, moulant la cire qu’il livrera au fondeur et ciselant et patinant le bronze. Son Babouin, son Perroquet, son Lapin, son Chien sont incomparables.”
Ugo Ojetti
Corriere della Sera, aprile 1925
(da Sirio Tofanari. Sculptures d’animaux, Florence 1928, p. 12)