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FIRENZE, FERDINANDO I DE’ MEDICI, DOPPIA DA DUE O SCUDO QUADRUPLO, 1591
FIRENZE, FERDINANDO I DE’ MEDICI, DOPPIA DA DUE O SCUDO QUADRUPLO, 1591
Oro 22 carati, gr. 13,20, mm. 30
Nel dritto è raffigurato il busto corazzato del Granduca, rivolto verso destra, circondato dalla legenda che dice in forma abbreviata: FERDINANDO DE MEDICI GRANDUCA III DI TOSCANA. Al rovescio è raffigurata la scena dell’Annunciazione, tema molto caro al Granduca, rappresentata dalla figura alata dell’arcangelo Gabriele benedicente con un giglio dal lungo stelo, simbolo di purezza, e l’immagine della Vergine ritrosa, colta dall’improvviso annuncio divino, seduta sullo scranno con un libro aperto. Attorno le scritte: ECCO L’ANCELLA DEL SIGNORE 1591
Provenienza
P.& P. Santamaria, Roma 1921, collezione Ruchat (parte II), lotto 563. Ex collezione Ginori Conti
Bibliografia di riferimento
C.N.I. (Corpus Nummorum Italicorum) vol. XII, Toscana, Firenze, A.A.V.V. Roma 1930, p. 314 n. 101;
M.I.R. (Monete Italiane Regionali) vol. 9 (Firenze) di A. Montagano, n. 208;
A. Pucci, Le Monete della Zecca di Firenze, epoca Medicea, Ferdinando I (1587-1609) 2010, p. 54 n. 23b
Scheda tecnica
Zecca: Firenze
Nominale: Doppia da due o Scudo quadruplo
Autorità emittente: Ferdinando I de’ Medici, Granduca di Toscana (1587 – 1609)
Anno di emissione: 1591. Tiratura di n. 1.260 pezzi al peso di gr. 13,504 ciascuno.
Valore di emissione: Lire 38,8.
Incisore dei conii: Michele Mazzafirri o Lorenzo della Neva
Caratteristiche metrologiche: Oro 22 carati, gr. 13,20, mm. 30
Grado di rarità: Della massima rarità
Conservazione: bellissima
Dritto: FERD • M • MAGN • DVX • ETRURIÆ • III Busto corazzato del granduca a destra
Rovescio: ECCE • ANCILLA • DO MINI • La S.S. Annunciazione. Esergo 1591
Ferdinando I succedette sul trono del Granducato di Toscana a suo fratello nel 1587, a trentotto anni; era il sesto figlio maschio del granduca Cosimo I ed Eleonora di Toledo, figlia del viceré spagnolo di Napoli. Mantenne l’ufficio di cardinale anche dopo essere diventato Granduca sino a quando, per ragioni dinastiche, dovette abbandonare la porpora per sposare la principessa Maria Cristina di Lorena. Per molti aspetti Ferdinando I fu l’esatto opposto di suo fratello e predecessore Francesco I. Semplice e generoso, esercitò il suo potere in modo mite. Fu sempre interessato al benessere dei propri sudditi. Ristabilì il sistema giudiziario, riorganizzò le corporazioni, i dazi e soprattutto l’apparato burocratico e promosse una riforma fiscale. Fece deviare parte del flusso dell’Arno in un naviglio che migliorò sensibilmente gli spostamenti tra Firenze e Pisa. Militarmente spalleggiò sia Filippo III di Spagna nella campagna d’Algeria che il Sacro Romano Impero contro i Turchi. Promosse la formazione di un’efficiente marina da guerra e sconfisse più volte le flotte dei pirati e dei turchi. In campo artistico non mancò di proseguire la grande tradizione di mecenatismo della famiglia Medici: si annoverano, per esempio, alcune delle sue più importanti commissioni come il Forte Belvedere al Buontalenti e la statua di suo padre Cosimo I, che ancora oggi è ammirabile in piazza della Signoria, al Giambologna.