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COLLANA, INIZI XIX SECOLO, IN DIAMANTI, ARGENTO E ORO BIANCO
COLLANA, INIZI XIX SECOLO
IN DIAMANTI, ARGENTO E ORO BIANCO
realizzata ad una linea di trentasette diamanti taglio cuscino antico posti in gradazione da ct 8.50 circa a ct 0.45 circa per complessivi ct 64.00 circa, colore J/O, purezza VS2/I2, ciascuno entro castoni in argento a otto griffes; la parte posteriore presenta maglie di catena in argento e chiusura in oro e diamante poste in epoca successiva come allungamento, i sette castoni centrali sono predisposti per agganciare un pendente, lunghezza cm 43
Provenienza
Principessa Reale Louise Victoria Alexandra, Duchessa di Fife;
Eredi della Principessa Reale, Duchi di Fife;
Collezione privata
La magnifica rivière che abbiamo l’onore di presentare in catalogo è ascrivibile alla metà dell’800: le documentazioni fotografiche frutto della nostra ricerca risalgono al 1860 circa, quando un esemplare molto simile, che possiamo ipotizzare sia lo stesso che qui presentiamo, viene immortalato al collo della Principessa Reale di Danimarca Alexandra Carolina Marie Charlotte (1844-1925), moglie del futuro Re d’Inghilterra Edoardo VII (1841-1910).
Sul mercato internazionale il gioiello arriva insieme ad altri di analoga origine tramite una vendita di Sotheby’s a Londra, risalente ai primi anni del 1970, come proprietà dei Duchi di Fife, legati alla dinastia Windsor mediante il matrimonio tra Alexander William George Duff, I Duca di Fife (1849-1912) e la Principessa Reale d’Inghilterra Louise Victoria Alexandra di Galles (1867-1931), figlia della coppia reale sopra citata.
In occasione del matrimonio avvenuto nel 1889, la novella Duchessa di Fife ricevette in dono dai reali invitati quella che fu definita “una cascata di gioielli”, tale da essere esposta nell’ampia sala da pranzo di Marlborough House, la residenza di famiglia, e da meritare minuziose descrizioni nei giornali dell’epoca. È molto probabile dunque che il collier fosse tra i doni di nozze dei genitori alla figlia.
In un’immagine di rappresentanza, datata 1900 circa, la Principessa Reale affianca il consorte indossando chiaramente la collana in questione. Perfettamente riconoscibile è anche nell’immagine risalente al 1907 in cui Louise, ritratta insieme alla madre Sua Altezza Reale Alexandra, al tempo già incoronata Regina d’Inghilterra, ed alla sorella la Principessa Victoria Alexandra Olga di Galles (1868-1935), indossa la rivière insieme ad un altro gioiello proveniente dagli Windsor: la famosa ‘Fringe tiara’.
La sorte volle che molti dei gioielli reali di Louise andassero dispersi nei fondali del Mediterraneo nell’anno 1911, quando la nave che trasportava i Duchi di Fife verso l’Egitto affondò al largo del Marocco. Il collier sopravvisse al naufragio come testimoniano svariate immagini della figlia, Alexandra Victoria Alberta Duff, Duchessa di Fife (1891-1959), ritratta mentre indossa il prezioso ricordo di famiglia.
Il collier, ornamento femminile per eccellenza, vide la sua massima diffusione tra le gentildonne europee nel XIX secolo, periodo nel quale i diamanti furono particolarmente ricercati nel Regno Unito in quanto simbolo di affermazione e di status sia nobiliare che alto borghese. Oltre alle collane ad una o più file di diamanti, molto utilizzate furono le perle in molteplici fili e le pietre semipreziose.
E fu proprio Alexandra, icona di stile per le gentildonne dell’epoca, a lanciare la moda di questo tipo di rivière più accollata, denominata appunto collier de chien, forse per mascherare una cicatrice che la futura regina d’Inghilterra aveva sul collo.
Il collier in questione ben rappresenta l’evoluzione di questa tipologia di gioiello attraverso il XIX secolo. Rispetto al secolo precedente la tradizionale montatura ‘a notte’ si raffina lasciando spazio a castoni aperti sul fondo che permettono alla luce di inondare le pietre esaltando al massimo la loro brillantezza; il classico taglio a cuscino delle pietre inizia ad arrotondarsi avvicinandosi a quello che sarà il taglio a brillante rotondo.
La cura dei dettagli è evidenziata dalla costruzione dei sette castoni centrali: ciascuno è dotato di una struttura adibita all’aggancio di pendenti che era uso aggiungere per ottenere un effetto più ricco.