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Arte Moderna e Contemporanea

APOLLONIO MARINA : MARINA APOLLONIO  - Asta Arte Moderna e Contemporanea - Associazione Nazionale - Case d'Asta italiane
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APOLLONIO MARINA

MARINA APOLLONIO

 MARINA APOLLONIO
(Trieste 1940)
Dinamica Circolare 6RR3
nitro su perspex, meccanismo rotatnte, cm 50x50, diametro cm 40
sul retro: firmato, titolato e datato
eseguito nel 1966
L’opera è accompagnata da autentica dell’artista su fotografia

Esposizioni
Marina Apollonio, 10 A.M.ART Gallery, Milano 10 gennaio - 11 aprile 2015, ivi ripr. p. 106

Marina Apollonio nata a Trieste nel 1940 è un'artista italiana, considerata a ben vedere, una delle figure più rappresentative del movimento Ottico - Cinetico internazionale. Figlia del teorico e critico d’arte Umbro Apollonio e di Fabiola Zannini, cresce in un ambiente artistico stimolante.
Dopo aver concluso gli studi superiori, frequenta i corsi di pittura del professor Giuseppe Santomaso all'Accademia di Belle Arti di Venezia e si dedica alla progettazione di industrial graphic design e a soluzioni di architettura per interni.
Nel 1962 inizia la sua ricerca sulla percezione e la comunicazione visiva, realizzando i primi rilievi metallici a sequenze cromatiche alternate, nei quali sfruttando le proprietà di materiali industriali condivide assieme ad altri esponenti dell’Optical Art un’intenzionale visione depersonalizzata, in opposizione al concetto di astrazione espressiva. Sfruttando nella sua opera gli esperimenti di Gibson, Purdy e Lawrence l’artista crea delle condizioni stimolanti tali che lo spettatore tende ad affermare di essere in presenza non di una superficie, ma di una realtà che si sviluppa in profondità.

Dopo aver lavorato a Parigi come progettista presso un importante studio di architettura, nel 1964 torna in Italia e realizza i suoi primi “Rilievi metallici” a sequenze cromatiche alternate e le prime “Dinamiche Circolari”. Condivide con altri esponenti dell’Optical Art il desiderio di un’arte depersonalizzata, in opposizione al concetto di astrazione espressiva. Utilizza materiali industriali moderni, per creare strutture calcolate che nella visione dello spettatore si trasformano in spazi dinamici e fluttuanti. È in questo periodo che conosce Getulio Alviani. Esordisce alla collettiva organizzata presso il Centro d’Arte il Chiodo a Palermo, vincendo il primo premio.Dal 1965 è parte integrante dei movimenti storici dell’Arte Ottico - Cinetica; gravita intorno al Gruppo N di Padova ed al Gruppo T di Milano condividendone sia gli intenti delle ricerche, che la scelta dei materiali. Scambia le sue idee con Getulio Alviani, Dadamaino e gli altri esponenti di Azimuth, conosce molto bene il GRAV, il Gruppo Zero e Nova Tendencija tanto da partecipare a Nova Tendencija 3, mostra Internazionale svoltasi nello stesso anno alla Galerija Suvremene Umjetnosti, Galleria d’Arte Contemporanea, Museo dell’Arte, Zagabria.
Nel 1965 partecipa ad una collettiva con altri esponenti del movimento internazionale Nova Tendencija 3, al quale lei stessa aderisce, presso la galleria Suvremene Umjetnosti di Zagabria. In quell’anno è tra i protagonisti dell’importante mostra “Aktuel ’65” alla Galerie Aktuel di Berna e, insieme a Getulio Alviani e Paolo Scheggi, dell'esposizione “Oeuvres Plastiques et Appliquèes” alla Galerie Smith di Bruxelles.71

Numerose sono in seguito le personali tra le quali quelle alla Galleria Il Cenobio di Padova (1967), alla Galleria Sincron di Bergamo (1968), alla Galerie Historial di Venezia (1970) e alla Galleria Method di Vigevano (1975). La ricerca plastica dell’artista indaga le possibilità fenomeniche di forme e strutture elementari. Su questa base l’azione si svolge con assoluto rigore in un rapporto diretto tra intuizione e verifica su un sistema matematico. Scelta una forma primaria, quale ad esempio il cerchio, l’artista ne studia le possibilità strutturali per renderla attiva cercando il massimo risultato con la massima economia. Tutto ciò non è contaminato, ovviamente, da elementi di ordine soggettivo, perché l’intenzione è quella di perseguire una precisa funzione comunicativa a livello visuale.

Dal 1975 Marina Apollonio realizza opere basate sul rapporto ortogonale di linee parallele colorate, verticali e orizzontali su fondo nero, esposte poi assieme ad altre nella personale del 1979 alla Galleria Arte Struktura di Milano. La sua attività è particolarmente intensa, sia in Italia che all’estero, fino agli inizi degli anni ’80, quando decide di dedicarsi allo studio e alla ricerca. Nel 1981 inizia a dedicarsi alla tessitura, esponendo i suoi lavori al Laboratorio Artivisive di Foggia e successivamente, nel 1983, alle mostre “Morbide & Trame”, presso la Civica Galleria d’Arte Contemporanea di Foggia e “Testi Tessili”, presso la lib reria Il Monte Analogo di Roma.
Nel 2007 la Schirn Kunsthalle Frankfurt le commissiona l’opera Spazio ad Attivazione Cinetica 1967-1971/2007, un disco rotante di dieci metri, collocato nella rotonda del museo per la mostra internazionale Op Art, dove espone al fianco dei maggiori esponenti dell’Optical Art tra cui Victor Vasarely, Bridget Riley, Francois Morellet, Julio Le Parc, Gianni Colombo e Rafael Soto.
Partecipa ai maggiori eventi internazionali di arte Optical: la mostra “Optic Nerve. Perceptual Art of the 1960s” al Columbus Museum of Arts e “Bit International [Nove] tendencije - Computer und visuelle Forschung, Zagreb 1961-1973” , alla Neue Galerie di Graz.
Attualmente l’artista vive a Padova.

La poliedrica ricerca dell’artista sintetizza in modo semplice uno studio complesso, in bilico tra arte e scienza, rendendo lo spettatore protagonista di una visione spazio-temporale da lei minuziosamente programmata.
Il segno deciso e l’equilibrio tra gli opposti, soprattutto tra il bianco e nero, determinano un’iconicità tale da delineare il tratto distintivo dei suoi lavori e la loro assoluta riconoscibilità.


Arte Moderna e Contemporanea
lun 12 GIUGNO 2017
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EUR 20.000,00 / 30.000,00
venduto, EUR 33.750,00