(Botanica – Illustrati 500) MATTIOLI, Pietro Andrea. Commentarii in sex libros Pedacii Dioscoridis Anazarbei de medica materia, iam denuo ab ipso autore recogniti, et locis plus mille aucti. Adiectis magnis, ac novis plantarum, ac animalium iconibus, supra priores editiones longè pluribus, ad vivum delineatis. Venetiis, ex officina Valgrisiana, 1565.
In folio (346 x237 mm). [172] 1459 [13] pp. Marche tipografiche al frontespizio, al verso di 6g4 e in fine; ritratto xilografico a piena pagina di Mattioli al verso della carta M6 (rifilato al margine superiore), oltre mille grandi xilografie soprattutto di piante e fiori, ma anche di animali; grandi xilografie di alambicchi nel supplemento finale De ratione distillandi aquas ex omnibus plantis. Mezza pergamena con angoli, tassello con nome dell’autore in oro al dorso. Qualche margine superiore leggermente rifilato, pallide bruniture occasionali, qualche gora e restauro marginale, me nel complesso copia molto buona.
PRIMA EDIZIONE LATINA ILLUSTRATA CON LE FIGURE GRANDI del più celebre trattato di botanica del Cinquecento, considerata da Brunet come “la plus estimée” per la completezza del testo e per la bellezza delle illustrazioni. Prolifico autore, Mattioli è soprattutto conosciuto per le sue traduzioni e per i suoi commenti al De materia medica di Dioscoride (40-90 ca.), medico, farmacista e botanico greco. La prima traduzione in italiano fu pubblicata a Venezia nel 1544, e fu seguita a breve da una serie di nuove edizioni ampliate (1548, 1550, 1552) il cui successo spinse Mattioli a tradurre l’opera in latino nel 1554, edizione stampata anch’essa da Valgrisi che conteneva oltre cinquecento piccole xilografie disegnate da Giorgio Liberale. In seguito, il Liberale disegnò una nuova serie di illustrazioni più grandi, con la collaborazione di Wolfgang Meyerpeck e pubblicate per la prima volta nell’edizione in boemo del 1562 e in quella tedesca del 1563. “Successivamente le preziose matrici in legno giunsero a Venezia nella bottega del Valgrisi, che se ne servì per la presente edizione, per la quale fu appositamente intagliato un nuovo ritratto dell’autore in medaglione. Il nome dei due artisti compare nella dedica all’imperatore Massimiliano II [&
8230;] I Commentarii di Mattioli, con oltre sessanta edizioni in italiano, latino, ceco, francese e tedesco, furono sicuramente il più popolare e diffuso erbario della seconda metà del Cinquecento. Grazie alle aggiunte da lui apportate al testo greco (che egli conobbe nella traduzione latina di Jean Ruel), all’identificazione di molte piante elencate da Dioscoride e alla descrizione di nuove specie da lui scoperte durante i suoi viaggi o segnalategli dai suoi numerosi corrispondenti, Mattioli rimase per oltre cinquant’anni l’indiscussa autorità europea in materia.” (Govi, I classici che hanno fatto l’Italia, Regnani 2010, n. 112). Mortimer, French 16th. Century Books, n. 295.