Olio su tela, cm. 41x28
Si riporta per esteso la scheda critica di Ferdinando Mazzocca nella perizia del 1997:
Si tratta dello studio per la testa di uno dei personaggi principali, la donna in primo piano accovacciata sotto il salice, de Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, noto generalmente come I profughi di Parga (Brescia, Civica Pinacoteca Tosio Martinengo), capolavoro della pittura storica di Hayez, commissionato dal conte Paolo Tosio di Brescia nel 1826 e presentato, con grande successo, all'esposizione annuale dell'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 1831 (Hayez, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, 1983, pp. 164-165; F. Mazzocca, Francesco Hayez. Catalogo ragionato, Milano, 1994, pp. 216-219). Il dipinto che richiese all'artista un impegno di alcuni anni, fu molto apprezzato già alla sua comparsa e la critica dell'epoca rimase colpita proprio dalla bellezza, come dall'intensità sentimentale, di questa figura. Antonio Meneghelli precisa come sul terreno ha disteso un panno, sul quale ha riposto un teschio che l'infelice ha certamente sottratto al rogo di Parga. L'animo nostro vorrebbe indovinare di chi fosse quel teschio che solo può rendere meno doloroso l'esilio della sventurata fanciulla. In quel vago volto sta scolpito il più vivo intenso dolore, mentre pur tiene in mano un ramo d'ulivo.
La figura colpirà, dieci anni più tardi, anche l'attenzione di Giuseppe Mazzini, che dall'esilio di Londra parlava di Hayez come il grande caposcuola della pittura romantica in Italia. In questo straordinario quadro il pittore veneziano avrebbe, secondo l'interpretazione commossa del grande patriota, dipinto due pomei - la donna e l'uomo di Parga - nella fanciulla curvata, sotto un albero, sul cranio di un amante o d'un padre; in quel greco che getta, in mezzo del quadro, un lungo indefinibile sguardo sulla patria che sta per abbandonare forse per sempre.
Lo studio per la donna greca, la quale anticipa uno dei personaggi più amati della pittura hayeziana La Malinconia, è significativo anche perchè, insieme ad un disegno per la figura femminile inginocchiata sempre sulla sinistra ma un po' più al centro, è l'unico studio preparatorio ad oggi noto per l'importante dipinto.
Di seguito la scheda di Sergio Coradeschi, in L'opera completa di Hayez, Rizzoli Editore, Milano, 1971, n. 151a, relativa a I profughi di Parga: Il tema è desunto da un poemetto polimetrico composto da Giovanni Berchet nel 1821, e pubblicato nel 1823, sulle traversie della città albanese di Parga, rimasta sotto la protezione dell'Inghilterra dopo il 1815 e da questa consegnata al pascià di Gianina nel 1819: esaltazione di un popolo che combatte per la patria e per la fede, e che anche nell'esilio afferma il legame alle tradizioni.
Bibliografia di riferimento
Hayez, catalogo della mostra, Milano, Palazzo Reale, 1983, pp. 164-165;
L'opera completa di Hayez, Rizzoli Editore, Milano, 1971, n. 151a, tavv. XXI-XXIII;
F. Mazzocca, Francesco Hayez. Catalogo ragionato, Federico Motta Editore, Milano, 1994, pp. 216-219.