Olio su tela, cm. 118,5x159 ognuno
Le due nature morte con pescatore e cacciatore vanno intese forse come allegorie dell'Autunno e dell'Inverno, e potrebbero essere ricondotte a un pittore toscano vicino a Giovanni Pini (attivo tra il 1633 e il 1635 presso i Medici) e Leonardo Ferroni detto il Bigino (1649 ca.). Tuttavia i due dipinti presentano anche accenti che ricordano gli esempi di Felice Boselli (1650-1732), come la Macelleria (Salerno, p. 343, n. 103.2) e il Pescatore col bottino (Salerno, p. 345, n. 103.4).
Bibliografia di riferimento
Luigi Salerno, La natura morta italiana 1560-1805, Bozzi, Roma, 1984, pp. 288-89, 343-45.