Scultura in bronzo con cartiglio in avorio, cm. 35x25
Inconfondibili caratteri stilistici fiorentini appaiono nella resa plastica di questo Cristo morto. Sebbene già ascritto alla bottega di Pietro Tacca, al quale Pietro Torriti ha attribuito ben undici Crocifissi bronzei (Escorial, Madrid; Chiesa di San Vigilio, Siena; Duomo, Prato; Santa Barbara, Mantova; National Gallery, Washington; Duomo, Pisa; Collezione privata, Siena; Collezione del Mazza, Firenze; Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano, Genova; Duomo, Massa; Museo del Bargello, Firenze), il modellato plastico della parte superiore del torace, la posizione delle gambe e la conformazione del perizoma collocano questo Crocifisso molto più vicino al Crocifisso (Cristo morto) del Giambologna del Convento di Santa Maria degli Angiolini di Firenze, che ispirò numerose repliche.
Bibliografia di riferimento
Giambologna Sculptor to the Medici 1529-1608, catalogo a cura di Charles Avery e Anthony Radcliffe, Edimburgo, Londra, Vienna, 1978-79, n. 105, p. 143;
Pietro Torriti, Pietro Tacca da Carrara, Sgep, Genova, 1984, pp. 90-101, nn. 70-82.